Il Longevity Risk (rischio di longevità) è il rischio che una persona viva più a lungo del previsto, superando la durata dei propri risparmi o delle risorse finanziarie pianificate per la pensione. É importante pianificare i propri investimenti e risparmi considerando questo rischio.

La relazione rischio-rendimento è un principio fondamentale della finanza che stabilisce che gli investimenti che promettono un rendimento più elevato sono anche quelli ai quali è associato un rischio più alto. 3 regole:

  • non esistono investimenti che rendono tanto facendo rischiare poco o nulla.
  • diffidare delle proposte di guadagni certi e facili.
  • per un confronto equo verificare quanto rendono investimenti potenzialmente meno rischiosi.

Pagando un’assicurazione (premio) possiamo trasferire un rischio alla compagnia assicurativa. In sostanza, l’assicurazione fornisce una protezione finanziaria contro eventi imprevisti (rischi) come malattie, incidenti, danni alla proprietà, o perdite economiche. Grazie al principio di mutualità è possibile coprirsi dai rischi con un costo accessibile, perché l’evento negativo non colpisce tutti i partecipanti alla collettività, ma solo alcuni.

La capacità di rimborso di un finanziamento è la capacità di una persona o azienda di restituire il prestito secondo i termini stabiliti. Dipende da fattori come reddito disponibile, spese correnti, debiti esistenti e stabilità finanziaria. Gli istituti finanziari valutano questa capacità per ridurre il rischio di insolvenza.

Investire tutti i soldi in un’unica attività è pericoloso. Non mettere tutte le uova in un paniere se non vuoi correre il rischio che si rompano tutte…La diversificazione del rischio è una strategia di investimento che consiste nel distribuire il capitale tra diverse tipologie di investimenti o asset poco correlati tra loro. L’obiettivo è ridurre il rischio complessivo, in quanto il rendimento negativo di un investimento può essere compensato dai rendimenti positivi di altri. Diversificando gli investimenti in più strumenti finanziari, si riduce il rischio che una singola perdita significativa comprometta tutto il portafoglio.

La volatilità misura l’intensità delle variazioni di prezzo di un titolo in un determinato periodo, esprimendo uno dei principali indicatori di rischio associato agli investimenti in finanza. Un’alta volatilità indica grandi oscillazioni di prezzo, mentre una bassa volatilità indica stabilità. Non è necessariamente positiva o negativa, ma dipende dagli obiettivi dell’investitore. La diversificazione del portafoglio e la scelta di un orizzonte temporale adatto possono aiutare a gestire la volatilità, mantenendo il proprio obiettivo di rendimento.

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi o SICAV negoziati in borsa che replicano fedelmente l’andamento di un indice azionario, obbligazionario o di materie prime, con basse commissioni di gestione. I principali vantaggi degli ETF includono semplicità, trasparenza, flessibilità, economicità e protezione dal rischio emittente. In considerazione del fatto che replicano i movimenti di prezzo dell’indice di riferimento o dell’attivo sottostante, gli ETF sono soggetti alla volatilità (rischio) dei mercati sottostanti.

Le obbligazioni sono titoli di credito che rappresentano un prestito fatto dall’investitore all’emittente, che si impegna a restituire il capitale alla scadenza e a pagare interessi. Esistono diverse tipologie di obbligazioni, come quelle a tasso fisso e variabile, e le obbligazioni strutturate che combinano una componente obbligazionaria con un contratto derivato. Gli investimenti in obbligazioni comportano vari rischi, tra cui rischio di interesse, di credito, di liquidità e di cambio. È fondamentale comprendere il funzionamento e i rischi delle obbligazioni prima di investire.

Il Life Cycle è una strategia d’investimento che adegua il portafoglio in base all’età del risparmiatore. Nei primi anni, si privilegiano investimenti più rischiosi ma potenzialmente redditizi, come azioni, per massimizzare i rendimenti. Avvicinandosi all’età pensionabile, il rischio viene gradualmente ridotto, spostando il capitale verso investimenti più sicuri, come obbligazioni, per proteggere il capitale accumulato.

Quasi la totalità dei fondi pensione offre diverse linee di investimento, dalla linea garantita alla linea più aggressiva.
Per decidere a quale profilo aderire si dovrebbe tener conto principalmente di:

  • età anagrafica
  • situazione previdenziale legata alla pensione pubblica
  • aspettativa di rendimento
  • propensione al rischio

Quanto più giovane è l’aderente, tanto più lungo sarà il suo periodo di permanenza nel fondo pensione e di conseguenza potrà risultare ragionevole anche l’investimento in una linea con un profilo di rischio più elevato e con maggiori possibilità di rendimento, spostandosi man mano verso linee più obbligazionarie o garantite con l’avvicinarsi dell’età del pensionamento.

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