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Previdenza complementare: vantaggi e deducibilitร  fiscale

Data:

28 Maggio 2025

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Il risparmio previdenziale offre una serie di vantaggi fiscali: i contributi versati alla previdenza complementare per sรฉ o per i familiari fiscalmente a carico possono essere dedotti dal reddito complessivo fino a un massimo di 5.164,57 โ‚ฌ. Inoltre, i rendimenti maturati durante la fase di accumulo sono soggetti a una tassazione inferiore rispetto ad altre forme di risparmio, per le quali lโ€™aliquota fiscale si attesta generalmente al 26%. Nella fase di erogazione (in caso di anticipazioni, riscatti o pensionamento), infine, lโ€™aliquota applicata รจ piรน favorevole rispetto a quella ordinaria dellโ€™imposta sul reddito.

Analizziamo ora nel dettaglio il primo di questi tre vantaggi fiscali โ€“ ovvero la deducibilitร  fiscale dei versamenti โ€“ attraverso lโ€™esempio di una lavoratrice dipendente.

I lavoratori e le lavoratrici che hanno aderito a un fondo pensione chiuso (vedi Box info) versano una quota o tutto il trattamento di fine rapporto (TFR) e un contributo proprio, trattenuto direttamente dallo stipendio lordo mensile, e ricevono un contributo aggiuntivo da parte del datore di lavoro, stabilito dal singolo contratto collettivo di riferimento. Tali contributi vengono versati trimestralmente dal datore di lavoro, o dallo studio paghe competente, nel fondo pensione complementare e vengono rivalutati in base ai rendimenti della linea di investimento scelta. รˆ inoltre possibile versare ulteriori contributi volontari โ€“ sia sulla propria posizione previdenziale, sia su quella di una persona fiscalmente a carico, come ad esempio un figlio minorenne. Il contributo del lavoratore, quello del datore di lavoro e gli eventuali versamenti volontari aggiuntivi sono fiscalmente deducibili. Tali importi vengono dedotti dal reddito imponibile prima dellโ€™applicazione dellโ€™aliquota progressiva, fino al limite massimo di 5.164,57 โ‚ฌ. Di conseguenza ci sono meno imposte da versare. Il trattamento di fine rapporto non rientra nel computo del tetto massimo deducibile.

Un esempio:
Anna ha 40 anni e guadagna circa 33.000 โ‚ฌ lordi allโ€™anno. La sua aliquota IRPEF รจ del 35%. Versa lโ€™intero trattamento di fine rapporto e il 5% del proprio stipendio lordo nel fondo pensione complementare; il datore di lavoro aggiunge un ulteriore 3%, calcolato sul suo stipendio lordo mensile. I contributi del lavoratore e del datore di lavoro, pari complessivamente a circa 2.700 โ‚ฌ lโ€™anno, possono essere dedotti fiscalmente. Poichรฉ non raggiunge il limite massimo di 5.164,57 โ‚ฌ allโ€™anno, decide di versare la differenza, pari a circa 2.460 โ‚ฌ, a favore della figlia Emma, anchโ€™essa giร  iscritta a un fondo pensione. In questo modo Anna puรฒ sfruttare al massimo i vantaggi fiscali della previdenza complementare.

Attenzione: regola di extra deducibilitร  per i neo occupati
Le lavoratrici e i lavoratori di prima occupazione successiva al 1ยฐ gennaio 2007 possono beneficiare, grazie alla Risoluzione n. 25/E del 10 aprile 2025 dellโ€™Agenzia delle Entrate, di una deducibilitร  fiscale rafforzata, articolata in due fasi:

Fase 1 โ€“ primi cinque anni
Le lavoratrici e i lavoratori di prima occupazione successiva al 1ยฐ gennaio 2007 possono utilizzare le somme non dedotte nei primi cinque anni di iscrizione al fondo pensione dal sesto al venticinquesimo anno, incrementando il plafond di deducibilitร .

Fase 2 โ€“ successivi 20 anni
A partire dal sesto anno di attivitร  lavorativa, รจ possibile recuperare le somme non utilizzate negli anni precedenti: ogni anno si possono dedurre fino a 2.582,29 โ‚ฌ in aggiunta al limite ordinario โ€“ per un valore fino a 7.746,86 โ‚ฌ allโ€™anno. Questa possibilitร  รจ valida per un massimo di 20 anni.
Lโ€™obiettivo di tale normativa รจ facilitare ai giovani la costituzione di una pensione complementare โ€“ soprattutto nei primi anni lavorativi, in cui i versamenti possono essere ancora contenuti.
Il termine decorre dallโ€™anno di effettivo inizio dellโ€™attivitร  lavorativa, e non da unโ€™eventuale adesione precedente al fondo pensione (ad esempio tramite versamenti effettuati dai genitori per il familiare fiscalmente a carico). Ai fini del recupero, sono considerati quindi solo i contributi versati direttamente dallโ€™aderente stesso e portati in deduzione dal momento dellโ€™inizio dellโ€™attivitร  lavorativa.

Un esempio:
Paolo ha 20 anni e ha appena iniziato il suo primo lavoro. Anche lui ha aderito a un fondo pensione e versa, inizialmente, solo piccole somme. Per lui vale una disciplina speciale prevista per i cosiddetti โ€œneo assuntiโ€, ovvero coloro che hanno iniziato la prima attivitร  lavorativa dopo il 1ยฐ gennaio 2007.
Nei primi cinque anni di adesione, Paolo puรฒ dedurre fino a 5.164,57 โ‚ฌ allโ€™anno โ€“ e se non utilizza lโ€™intero importo, le somme residue non vanno perse. A partire dal sesto anno, potrร  recuperarle: potrร  dedurre fino a 2.582,29 โ‚ฌ in piรน allโ€™anno โ€“ e questo per i successivi 20 anni. Ciรฒ significa che in futuro potrร  dedurre fino a 7.746,86 โ‚ฌ allโ€™anno, costruendosi cosรฌ unโ€™adeguata copertura previdenziale.

Ulteriori informazioni nella nostra guida alla dichiarazione dei redditi:

Guida alla dichiarazione dei redditi

Pagina aggiornata il 28/05/2025, 09:37

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